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ROSACEA


La rosacea è una dermatosi infiammatoria cronica che caratterizza prevalentemente la parte centrale del viso (guance, naso, mento e fronte) dei soggetti affetti.

È frequentemente chiamata con il termine francese couperose o anche acne rosacea.

 

Dati Epidemiologici

I dati in letteratura scientifica sulla prevalenza della rosacea sono molto discordanti, variando, a seconda dei lavori presentati dai vari autori, dallo 0.5% al 25% della popolazione. La rosacea è più frequente nelle donne e la prevalenza aumenta con l'età. Colpisce più di frequentemente gli individui di razza caucasica. L'età di insorgenza è generalmente fra i 25 e i 50 anni, ma talvolta esordisce in epoca più precoce (puberale o post-puberale).

Etiologia e patogenesi della rosacea

La precisa etiopatogenesi della rosacea è ancora da definire completamente. Tra i tanti possibili fattori patogenetici studiati, oltre alla predisposizione genetica legata soprattutto ad un’aumentata reattività dei vasi sanguigni periferici (costituzionale "fragilità dei capillari"), sono da valutare fattori ambientali e/o stile di vita , l'esposizione ai raggi ultravioletti, i radicali liberi come superossido e radicale idrossile,  neuropeptidi, catelicidine, fattori autoimmuni e infettivi. In particolare è stata studiata una possibile correlazione con l'infezione gastrointestinale da Helicobacter pylori e con la presenza di alte concentrazioni di Demodex sulla pelle.

È stata più volte evidenziata la ricorrenza di casi di rosacea nell'ambito di una stessa famiglia: è chiaro il ruolo di una predisposizione genetica alla malattia.[9] In particolare è stata osservata una ricorrenza della rosacea in famiglie tedesche, irlandesi e inglesi: per la frequenza con cui si manifesta tra queste popolazioni è stata soprannominata “la maledizione dei Celti” anche se le maggiore incidenza in uno specifico fenotipo è oggetto di controversia. L'incidenza, secondo alcuni studi, sarebbe maggiore tra i non fumatori rispetto ai soggetti fumatori. Al contrario, il consumo di bevande alcoliche e di caffè sembrerebbe non avere alcun effetto significativo sull'incidenza della rosacea

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Presenza di alcuni batteri gastrointestinali in pazienti con rosacea

La presenza di alcuni batteri gastrointestinali può svolgere un ruolo nella slatentizzazione della  rosacea: si ipotizza una reazione infiammatoria che spingerebbe i leucociti a fuoriuscire dalla sede microvascolare  innescando così gli eventi che portano alla formazione di pustole e papule infiammatorie. Nei pazienti affetti da rosacea non è stata tuttavia dimostrata una differente reattività dei vasi all'adrenalina, all'istamina o all'acetilcolina rispetto. Dubbia è l’importanza nell’insorgenza della rosacea di alcuni fattori: gli stress psicofisici, l’ abuso di sostenza alcoliche o le alterazioni della funzione digestiva.

L’Helicobacter pylori è un batterio che con il suo metabolismo è in grado di liberare nitrati che possono portare alla liberazione di ossido nitrico, potente vasodilatatore. Inoltre è stato più volte evidenziato come con il trattamento dell'infezione da Helicobacter  pylori si osservi in un’alta percentuale dei pazienti una regressione dei segni e sintomi della rosacea, soprattutto a livello oculare.

Demodex follicolorum e Rosacea

Studi sulla rosacea hanno evidenziato l'alta concentrazione di demodex  specialmente sulla cute di soggetti con rosacea indotta da farmaci steroidei. In altre occasioni la demodecidosi può manifestarsi con segni simili a quelli della rosacea[19]. Non è stato ancora completamente chiarita la modalità con cui tali acari possano essere implicati nell’insorgenza o nell’accentuazione delle manifestazioni della rosacea (alcuni autori ipotizzano alcune reazioni prodotte dalla loro dissoluzione quando terminano il loro ciclo vitale ed al rilascio di feci).

Peptidi e Catelicidine nei soggetti con rosacea

Richard Gallo et al. hanno evidenziato nei soggetti con rosacea un alto livello di peptidi e catelicidine[11] ed un elevato livello di enzimi correlati all'azione della tripsina (SCTEs : Stratum corneum tryptic enzyme ) nello strato corneo della cute.

Manifestazioni cliniche della rosacea

Nella rosacea l'eritema (arrossamento) cutaneo, con distribuzione tipicamente simmetrica, è la prima tappa evolutiva ed  interessa generalmente la parte centrale del viso (in particolare guance, naso e fronte), ma può presentarsi, meno spesso, anche su collo e torace. Un segno patognomonico  della rosacea è il rinofima, una caratteristica alterazione patologica benigna della cute del  naso con iperplasia ed ipertrofia delle ghiandole sebacee e noduli cutanei, in seguito alla quale quest'ultimo assume una forma globosa, “bozzoluta” ed irregolare con pori dilatati ed il colore della cute appare persistentemente rosato. In caso di interessamento di altre aree cutanee diverse da quella del naso si è soliti usare il termine “fimatosi”. Un interessamento oculare si osserva in circa il 50% dei pazienti con rosacea: le manifestazioni più evidenti riguardano le congiuntive, ma anche le cornee (in stadi avanzati) e le palpebre possono essere interessate. Le telangectasie (dilatazione persistente di piccoli vasi sanguigni) sono un altro segno caratteristico della rosacea. Si può notare la presenza di papule, di colore rossastro, che tendono a disporsi in piccoli gruppi e tutt’altro che raramente sono accompagnate da pustole.

Diagnosi e classificazione

Da un punto di vista diagnostico - classificativo i criteri sono suddivisi in criteri primari (eritema fugace o persistente, papule, pustole, teleangectasie), tra i quali almeno uno deve essere presente, e criteri secondari (sensazione di prurito o bruciore, secchezza o edema della cute, presenza di placche, manifestazioni oculari, lesioni in zone periferiche (lontano dal volto) e fimatosi. In base alla presenza, alla severità ed all'associazione di queste manifestazioni descritte si distinguono quattro sottotipi di rosacea:[1]

  1. Rosacea eritemato-telangectasica: è caratterizzata dalla presenza di eritema persistente, teleangectasie (“capillari”), prurito e bruciore. In questo sottotipo si osservano spesso vampate di rossore (flushing) localizzate soprattutto al viso ed al decolletè.[17] La pelle è particolarmente sensibile e reattiva tendendo a diventare molto secca . I segni di questo sottotipo possono comparire oltre che sul viso, sulle orecchie, su decolletè, collo e scalpo[22]. In questo sottotipo di rosacea una caratteristica del rossore è che generalmente tende a  risparmiare la zona periorbitaria.
  2. Rosacea papulo-pustolosa: ricorda la comune acne, con cui può essere confusa per l'associazione di pustole e papule con l'eritema. Colpisce più frequentemente donne di mezza età e si manifesta classicamente con un'eruzione acneiforme ed eritema nella parte centrale del viso.
  3. Rosacea fimatosa: è caratterizzata dalla presenza di fimatosi e in particolare del rinofima, spesso associato anche a ispessimento della cute del volto. Tale forma di rosacea tende ad interessare prevalentemente i pazienti di sesso maschile in età avanzata, ed è caratterizzata dall’ispessimento della pelle, da aspetti nodulari irregolari, da ipertrofia ed iperplasia delle ghiandole sebacee. Si osserva frequentemente sul naso, (rinofima), ma anche su mento (gnatofima), fronte (metofima), sulle orecchie (otofima) o palpebre (blefarofima).
  4. Rosacea oculare: prevalgono congiuntivite con secchezza oculare, blefarite e fotofobia. Gli occhi sono anche più suscettibili alle infezioni. Spesso pazienti che manifestano segni di rosacea Eritemato-telangectasica e Fimatosa presentano anche sintomi agli occhi.[23] Diversi Autori sostengono che fino ad un 20% dei pazienti possono evidenziare rosacea oculare prima che questa si manifesti sulla cute.[24]

Terapia della rosacea

Il trattamento della rosacea prevede sia un approccio di tipo comportamentale (migliorare lo stile di vita) per eliminare o ridurre i fattori scatenanti, sia la terapia farmacologica, che la terapia fisica (es. laserterapia). Nel primo gruppo rientrano misure quali limitare fortemente  l'esposizione alla luce solare e l'uso di prodotti per la pelle contenenti alcol, laurilsolfato di sodio e alcuni oli essenziali, come quelli di eucalipto, menta piperita e chiodi di garofano.[25][26] La terapia farmacologica si suddivide a sua volta in topica (locale) e sistemica (generale). La terapia topica, che rappresenta generalmente la prima scelta, è basata principalmente su metronidazolo, ivermectina, ittiolo e acido azelaico. La terapia orale viene prescritta in casi più severi e comprende soprattutto antibiotici appartenenti alle classi dei macrolidi, come azitromicina e claritromicina, e delle tetracicline, in particolare la doxiciclina e la minociclina. Un altro farmaco utilizzato per via orale è l'isotretinoina compresse. Tra i possibili rimedi sono stati studiati anche estratti di piante come il Chrysanthellum indicum, ottenendo buoni risultati in termini di efficacia e tollerabilità nelle forme moderate. Alcuni autori ha presentato diversi studi su un farmaco in gel a base di brimonidina tartrato 3 mg/g.

Laser e  rosacea

I  laser vascolari, a lunghezza d'onda singola, sono uno dei migliori trattamenti per la rosacea, in particolare per le teleangectasie e per l'eritema cutaneo. La luce laser penetra nell'epidermide e ed è mirata ai capillari nel derma. La luce con lunghezza d'onda inferiore ai 900 nm è assorbita dai principali cromofori del sangue: emoglobina, ossiemoglobina, bilirubina più che dall'acqua. Tramite riscaldamento selettivo le pareti dei capillari possono superare i 70 °C (158 °F), danneggiandosi, per venire poi assorbiti dal meccanismo di difesa naturale del corpo. Focalizzando l'energia su piccole aree si può ottenere la cauterizzazione dei vasi. Con un numero sufficiente di trattamenti, questo metodo può anche eliminare del tutto l'arrossamento e le teleangectasie, sebbene dei trattamenti periodici aggiuntivi di mantenimento saranno in molti casi necessari per rimuove i nuovi capillari riformati.

I laser CO2 ed i radiobisturi  sono a volte usati  per rimuovere il rinofima oppure il tessuto in eccesso causato dalla rosacea fimatosa. Questi laser emettono una lunghezza d'onda nel lontano infrarosso che viene assorbita direttamente dalla pelle ed in particolare dai tessuti ricchi di acqua. Non può essere causa di un riscaldamento selettivo verso i cromofori del sangue. Nella rosacea il laser può essere focalizzato in un fascio sottile e usato come un bisturi o sfocato per vaporizzare più ampie aree di tessuto interessato.

Bibliografia

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Ultima revisione 2015 dott. Luigi Nacca dermatologo tricologo Caserta - Napoli ADETRI